Weimar in fondo è una piccola città, che spunta con i suoi campanili, da lontano in mezzo alla campagna. Quei campanili che Feininger disegnava e che si è portato nei ricordi in tanti sue astrazioni disegnati in America. Weimar è un luogo dell'immaginario dove si possono gustare nei chioschetti per strada fantastici wurstel della Turingia. Weimar ha dato al mondo ed alla storia tantissimo. Weimar è la casa di Goethe, è il suo mondo prima e dopo in viaggio in Italia. Weimar è Schiller. Weimar è la culla della filosofia. Weimar è la musica di Bach e di Lizst. Weimar è la Repubblica, di ispirazione democratica. Weimar è la nascita della Bauhaus con il suo design ispirato al pensiero che "la funzione definisce la forma". Weimar è il campo di concentramento di Buchenwald, da dove (a dispetto del poetico nome, che vuol dire il bosco dei faggi), 56.000 uomini e donne non sono mai ritornate. Weimar è la meravigliosa biblioteca della duchessa Anna Amalia Herzogin bruciata nel 2004 e subito ricostruita, in cui ho ammirato una bellissima mostra di taccuini dei secoli scorsi.
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Pecorelle Pasquali, Tetti di Weimar, Carrozzella, Concerto "Variazioni Goldberg" di Bach
Matita ed Acquerello su Moleskine Folio
Oggetti del Museo Bauhaus
Penna a china ed Acquerello su Moleskine Folio
Weimar, Aprile 2012
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