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lunedì 9 aprile 2018

Pasqua a Venezia

E così, sbattendocene delle pessime previsioni, dell'attesa marea di gente del weekend di Pasqua e di un generale stato di raffreddamento cronico trascinato per tutto l'inverno, appena iniziate le vacanze siamo andati a Venezia. Stavolta, contagiata dai miei taccuini sparsi in giro per casa, anche Elena ha deciso di portarne uno e Olivia, quattro anni a fine mese, ha preteso che gliene facessi uno tutto per lei che mi sono sbrigato a rilegare fornendolo di due robuste copertine in cartoncino con su scritto "SALE GROSSO".
Venezia con una bimba di quattro anni ti costringe a numerose soste, ti impedisce di infilarti troppo a lungo in luoghi chiusi e ti fa apprezzare i piccoli dettagli.

L'insopportabile insalata russa di gente e bancarelle che affolla il ponte di Rialto lascia il passo, poco sotto, al Campo Rialto Novo, una piazzetta defilata in cui non va nessuno.

È stato bello fermarsi in Campo Morosini tra una pioggerella e l'altra a fissare sulla carta Niccolò Tommaseo e un vicino lampione, oppure schizzare veloci, in meno di un minuto durante una sosta del vaporetto, la Punta della Dogana che guarda dritto verso San Giorgio.

Cogliere l'inquietante espressione di una maschera del medico della peste (che non tutti sanno essere non una vera e propria maschera ma un abito professionale) o dedicare attenzione alle case di Campo S.Tomà piuttosto che alla chiesa.

Burano, così pittoresca e colorata, tanto scontata da farmi rifugiare in chiesa e cogliere il crocifisso drappeggiato in attesa della Pasqua.
Ma soprattutto, rientrati a Mestre, ciò che di più veneziano non c'è: i cicchetti e un'ombra di tocài, nella fantastica cicchetteria "El Bacaro" dove siamo tornati due sere di seguito.

Chi se ne frega se sabato ha diluviato, se piazza San Marco era mezza allagata da un inizio di acqua alta, se ci siamo inzuppati e arrabbiati con l'insostenibile calca di gente di questi giorni di festa. Venezia è sempre emozionante, anche se sono convinto che ormai sia cosciente di non voler offrire nulla di più di quanto millenni di storia possano già darci, come se dovesse già essere sufficiente e non si potesse far nulla per migliorare. La Venezia che odia i turisti e che senza turisti sarebbe deserta e sul punto di affondare. Un peccato, certo, ma la gioia di vedere una bimba di quattro anni che impazzisce di stupore nel vedere all'improvviso tutta quell'irrazionale bellezza, beh, quello ci ha ripagati a sufficienza.
Alla prossima, Venezia.
(anche su Sketching)

lunedì 20 ottobre 2014

Un giorno a Venezia con gli amici di Matite in Viaggio


Per poter veramente apprezzare Venezia al giorno d'oggi occorre purtroppo rinunciare a Piazza San Marco, al Palazzo Ducale, al Ponte di Rialto e alla folla di turisti che confonde e distrae, allontanarsi dai percorsi più battuti e, se possibile, perdersi.
Solo così ci si può ritrovare in luoghi come questo, dove lo sciabordio dell'acqua è rotto solo dal rumore di un falegname che ripara un vecchio telaio di finestra, e sedersi per terra a disegnare. Questo è il Ponte dei Tre Archi, ritratto dalle Fondamenta Cannaregio.


E' stata una giornata speciale. Grazie a Venezia ma grazie soprattutto al gruppo degli Urban Sketchers convenuti da ogni parte d'Italia per la mostra di Matite in Viaggio nella vicina Mestre, con i quali è stato possibile organizzare un evento come questo: una mattina e un pomeriggio a disegnare in un luogo che è più simile a un sogno che a una città.
Guide insostituibili, le sketchers veneziane Marina e Anita.
Qui sopra, calle Contarini, ritratta dal tavolo all'aperto di un piccolo bar dove abbiamo pranzato con deliziosi spuntini tipici.


E infine, ci siamo fermati alle Fondamenta della Misericordia. E' un luogo dove, da qualsiasi parte ci si giri, si vedono meraviglie. Ho scelto questo palazzo, che solo dopo ho scoperto chiamarsi Palazzo Pesaro Papafava, la cui facciata si specchia su un canale. Non sono riuscita a finire il disegno, ma l'ho lasciato così, perché tutto restasse precisamente come l'avevo vissuto.

(Matita colorata, pennarello e acquerelli su taccuino Fabriano Watercolour 14,8x21 cm)

mercoledì 10 ottobre 2012

MATITE IN VIAGGIO - VENEZIA


durante la passeggiata a Venezia dello scorso 6 ottobre, in occasione della mostra MATITE IN VIAGGIO, mi sono divertita a fare dei disegnini su un piccolo taccuino che un urban sketcher di Roma, Fernando, mi aveva regalato.

questo taccuino si chiama PASSPORT NOTEBOOK è made in Japan e come dice il nome ha le dimensioni di un passaporto.

I disegni sono fatti con un pennarello a punta sottile e qualche tocco di acquerello

venerdì 14 ottobre 2011

VENEZIA






Dopo aver visto la mostra "Matite in viaggio" al Centro Culturale Candiani di Mestre, a cui partecipo anche io, un giro per Venezia ed ecco i disegni del mio taccuino di viaggio

sabato 27 novembre 2010

Venezia

Anche se questa non è la migliore stagione per fare disegni a Venezia, troppa l'umidità e troppo il freddo che ti si appiccica addosso, non ho saputo resistere all'atmosfera particolare del luogo.