lunedì 20 agosto 2012

Dalla Grecia alla Turchia (I)

[english text at the end, below]

I) Rodi 

Siamo a Rodi. Solo di passaggio. Domattina si riparte per la costa turca qui di fronte. E' tardo pomeriggio e ci perdiamo per la città vecchia, quella dentro le mura erette dai cavalieri. L'isola è stata il crocevia di commerci, eserciti, battaglie, occupanti, popoli e delle loro  culture. Si vede chiaramente dalle architetture e dalla contaminazione degli stili. Nella parte alta della città vecchia si staglia l'ormai inutilizzata Moschea di Soleyman. Qui sotto, mentre il sole pian piano vira sui toni caldi del tramonto, mi seggo a disegnare ed a pensare a Corto Maltese che muove i primi passi nella sua avventura "La Casa Dorata di Samarcanda". 



Poi la sera pian piano ha il sopravvento, e la città mostra il meglio del suo profilo al cielo rossastro ed alla mezzaluna che si staglia alta nel cielo.




Rodi - Dodecaneso, Grecia 
Acquerello e matita 
Luglio 2012


II) Da Rodi  a Fethiye


Si va ad est. Da Rodi a Fethiye via nave. Ed arrivati lì non è ancora finita. Paolo ci aspetta con una piccola barca e ci porta sull'isoletta di Sovalye, di fronte la cittadina, in mezzo alla grande baia, dove siamo alloggiati alla Maison de Sovalye


L'isola, il cui nome viene dalla parola francese "chevalier" ha chiare le sue origini. Sito romano (resti e mosaici in stato di abbandono) e poi sede di un piccolo forte dei Cavalieri di Rodi. Il luogo è bellissimo e la casa ha una terrazza a veranda sul mare rivolta ad ovest, da dove ogni sera il tramonto sull'Isola Rossa  ti stupisce con la sua tavolozza di toni caldi. La veranda e la scogliera appena sotto, sono ricoperte di fiori di campanule, che di giorno hanno un tenue colore violetto e di sera  al  tramonto virano verso un viola fucsia. 


Sull'isola ci sono alcune piccole spiagge di ciottoli. In una in particolare c'è una doccia, una fontana con acqua freschissima e degli alberi direttamente sulla spiaggia, alla cui ombra si sta divinamente, cullati dal vento.


Poi ci si diverte ad andare al mercato settimanale, un affollatissimo bazar dove si vende di tutto. Ma sono sopratutto i banchi carichi di frutta e verdura fresca portata dai contadini della zona ad attirare la mia attenzione. Mi metto a disegnare nel mercato, in mezzo alla confusione più totale, e i venditori vengono a sbirciare il lavoro, ridono e si divertono. Ed alla fine oltre a regalarmi della frutta, vogliono farsi una foto insieme a me !!


Poi si va in pullman ad Ölüdeniz, una bellissima spiaggia di ciotoli con dietro una laguna. Acqua color turchese e bagno lungo e rigenerante.



Fethiye, Isola di Sovalye, Oludeniz [Turchia]
Acquerello e matite su Moleskine
Luglio 2012


III) Attorno a Fethiye

A Fethiye ci sono resti del passato. Tracce di quanti nei secoli hanno soggiornato e costruito, lasciando testimonianza. Le giornate sono molto calde, e così decidiamo di muoverci nel tardo pomeriggio per fare una visita a due siti archeologici che sono a ridosso della cittadina. 
Ci arrampichiamo in mezzo ad una serie di ripidi vicoli della parte antica del paese. Non c'è nessuno, ma all'improvviso sbuca fuori un tipo che in un inglese smozzicato ci fa capire che lui è una guida "turistica" e che ci accompagna dove vogliamo per una visita. Rifiutiamo e dopo un po' di insistenze, alla fine si allontana e ci lascia in pace. percorriamo una strada che è una sorta di circonvallazione e poi alla fine arriviamo ai resti di un castello, che era in origine dei Cavalieri di San Giovanni o di Rodi. la struttura è piuttosto malconcia e in stato di incuria, ma nonostante questo si intuisce la grandezza della stessa. E sopra svetta un grande pennone con l'immancabile bandiera rossa con mezzaluna e stella bianca.


Da lì, la strada scende dolcemente e passa tra collinette dove ci sono resti di piccole tombe rupestri. Un piccolo antipasto di quello che troviamo più avanti e cioè diverse tombe licie  datate 400 a.C. circa, quando la città si chiamava Telemssos. Tra queste tombe si segnale quella di Aminte, scavata nel mezzo di una roccia, che possiede una facciata da tempio ionico che fu ricavata dal pieno nell'anno 350 a.C. La luce del tramonto esalta il colore arancione e caldo della roccia e le ombre assumono toni scuri e violacei. Delle due tombe più maestose, una ha una colonna monca nella parte inferiore e questo le da una ben strana asimmetria.



Intanto il sole sta tramontando in fondo alla baia, e lo spettacolo che si crea man mano che la luce scema è qualcosa di fantastico. Disegno al tavolino di un piccolo bar che affaccia dall'alto sulla città e sulla baia. L'isola di Şövalye sembra sospesa sull'acqua che è diventata perlacea, mentre le sagome scure delle colline in primo piano e della città, cominciano a riempirsi di luci.


Poi tornando in città ci concediamo una cena a base di pesce all'interno del mercato della cittadina.

Fethiye - Turchia

Acquerello e Matita su Moleskine
Luglio 2010

I) Rhodes (Greece)


We're in Rhodes. Just passing through. Tomorrow morning we leave for the coast of Turkey just in front. It 's late afternoon and we lost in the the old town, the one inside the walls erected by the Knights. The island has been the crossroads of trade, armies, battles, occupants, peoples and their cultures. It is clearly seen from the contamination of styles and architectures. At the top of the old town stands the now unused Mosque Soleyman. Below, as the sun slowly turns on the warm tones of the sunset, I sit down to draw and think about Corto Maltese, which here walked its first steps in his adventure "The Golden House of Samarkand".
Then the night slowly takes over, and the city shows the best of his profile to the reddish sky and the crescent moon that rises high.


II) From Rhodes To Fethyie (Turkey)

Wake uo early, going to the harbour. We  go  eastbound. From Rhodes to Fethiye, by ship. And there is not yet over. Paolo waiting for us with a small boat and takes us on an island of Sovalye, opposite the town, in the mid of the great bay, where we are staying at the Maison de Sovalye.
The island, whose name comes from the French word "chevalier" clearly has its origins. Roman site (ruins and mosaics in a state of neglect) and then a small fort of the Knights of Rhodes. The place is beautiful and our home has a terrace with a veranda facing the sea toward west, where every evening the sunset over the Red Island charms you with its palette of warm tones. The veranda and the cliff just below, are covered with flowers of bluebells, which have a pale purple color during day and turns towards a purple fuchsia at evening.
On the island there are a few small pebbles beaches. And in one of them, there is a shower and a fountain with fresh water and then trees on the beach, in whose shadow is  really nice to be lulled by the wind.
Then we have fun to go to the weekly market, a crowded bazaar where locals sell everything. But the banks are mainly loads of fruits and vegetables brought there by farmers in the area, and those attract my attention. I start to draw inside the market, in the midst of utter confusion, and the sellers come to glimpse the work, laugh and having fun. And at the end they  give me fruits as present and at last they want to take a picture with me!

Then we go by bus to Oludeniz, a beautiful pebble beach with a lagoon behind. Turquoise waters and long bath and rejuvenating.



III) Around Fethyie (Turkey)


In Fethiye there are ruins of the past. Traces of many people over the centuries lived and built there, leaving traces. Days are very hot, and so we decide to move late in the afternoon to visit two archaeological sites close to the little town. We climb a series of steep narrow row in the old part of town. Nobody's there. But suddenly a strange fellow comes out talking in a sort of strange English language, telling us "I'm a tourist 'guide'", and that he could drive us everywhere we want visit. We firmly reject and after a little insistence, luckily he goes away and leave us alone. Walking along a road that is a sort of ring road we arrive to the ruins of a castle, which originally belonged to the Knights of St. John of Rhodes. The structure is rather dilapidated and in a state of neglect, but even so you can imagine the size of it. At the peek stands a large flagpole with the inevitable red flag with white star and crescent half-moon. 
From there, the road passes between gently sloping hills where there are remains of small rock tombs. A small taster of what we find later, where several Lycian tombs dated 400 BC circa, when the city was called Telemssos. Among these tombs the ones called Aminte, dug in the middle of a rock, which has a facade of Ionic temple which was milled from the year 350 BC. The sunset light enhances orange of the rock and shadows take dark purple tones. Of the two most impressive tombs, one has a truncated column at the bottom and this gives her a strange asymmetry. 
In the meanwhile, sun is setting on the bay, and the show that is created as the light fades is something fantastic, drawing at a table in a small bar that looks out over the rooftops and the bay. The island of Sovalye seems suspended over the water that has become pearly, while the dark shapes of the hills in the foreground and the city lights begin to fill. Then back to the city we allow ourselves a dinner of fishes in the market of the town. 

2 commenti:

  1. Bel lavoro, ottima guida turistica anche sotto il profilo dei testi, fai venire voglia del viaggio

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  2. bello, quel prospetto di tempio mi ricorda tanto gli acquerelli di Sargent :)

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