sabato 6 agosto 2011

Palazzo Camponeschi


La storia artistica d'Italia come sappiamo è fatta anche di chiese e conventi alcuni straordinari ma poco noti come l'insediamento gesuita che ha dato origine all'Aquila nel 600 al complesso oggi noto come chiesa di S. Margherita e Palazzo Camponeschi, il cui restauro è stato messo in gara dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito dei danni subiti durante il sisma dell'aprile del 2009, concorso al quale stiamo partecipando.

Ho quindi provato ad immaginare agli inizi del settecento, in un tramonto che incendiava l'Aquila durante una torrida estate, come poteva apparire Palazzo Camponeschi ancora rifulgente dei cromatismi e delle geometrie che gli avevano regalato prima il gesuita padre Agatio Stoia, uomo di grande talento artistico, e poi padre Giacomo De Napoli nel solco tracciato dal suo predecessore, due napoletani ascetici autori in epoche diverse dell'attuale disegno; doveva essere bellissimo, forte del contrasto con l'adiacente chiesa di S. Margherita, ne è venuto fuori questo acquerello

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